Sabato 17 settembre sono ripresi gli incontri in Certosa, questa volta per parlare di quello che sta dietro alla conservazione dei monumenti funebri. Augusto Giuffredi, restauratore di stucchi, gessi e marmi, e Lucia Vanghi, restauratrice di dipinti su intonaco, hanno mostrato quali sono le cause del degrado di alcune tombe monumentali, come si è intervenuti, ma anche i limiti degli stessi interventi, i cui benefici si possono prolungare solo attraverso una manutenzione continua e attenta.
L’incontro si è articolato in due parti: dopo una introduzione con proiezione di immagini storiche e documentarie, si è proceduto ad una visita condotta da Angela Pierro, storica dell’arte, e Francisco Perez, architetto, che hanno collocato storicamente i monumenti restaurati e messo in risalto i loro autori.
Durante il percorso ci siamo soffermati in particolare sui monumenti Casali, Santini, Martinelli (ch. III), Morandi e Rizzi (adiacenze campo Carducci) e Strick (Evangelici), terminando con il monumento dedicato ai militari italiani internati nei campi di concentramento nazisti, posto di fronte all’ingresso della Certosa.
Foto di L. Barchetti e L. Vanghi