Per il terzo anno consecutivo, domenica 19 marzo si è tenuto un incontro sulle pietre che caratterizzano le tombe monumentali in Certosa: argomento che, visto il numero crescente di partecipanti, continua a interessare e affascinare.
Il percorso di quest’anno, limitato alle aree degli ingrandimenti novecenteschi precedenti la seconda guerra mondiale, si è svolto tra la Galleria degli industriali/chiostro IX e la Galleria annessa al chiostro VI. L’attenzione è stata posta su materiali lapidei intensamente utilizzati all’inizio del Novecento, ora di difficile reperimento, e su altri più diffusi. A farci da guida è stato ancora Giuseppe Bargossi, che grazie alle sue competenze di petrografo e docente, ci ha indicato gli “indizi” che possono aiutare a riconoscere questi materiali, individuando i segni caratteristici della loro formazione geologica e la zona di estrazione, sottolineandone la lavorazione, gli aspetti estetici e quelli conservativi. In particolare ci siamo concentrati sul riconoscimento del Verde Alpi, il Verde della Val di Roja, la pietra Simona, il Rosso Ammonitico, il Rosso Levanto, la Sienite di Balma, il nero di Anzola d’Ossola, ma non sono mancati il Botticino, il Bardiglio, e il marmo di Carrara, apprezzato e presente in ogni periodo storico.
Foto di Sandro Cristallini, Lorena Barchetti e Adriano Calamelli.