Le pietre della Certosa di Bologna

Archivio e laboratorio per lo studio e l’identificazione dei materiali lapidei naturali- 12, 19 e 26 ottobre

Si sono tenute in ottobre tre visite tecniche sul tema dei materiali lapidei messi in opera in Certosa; le visite, organizzate con l’Ordine degli Ingegneri di Bologna, hanno avuto come relatore il prof. Giuseppe M.Bargossi, petrografo già docente presso l’Alma Mater.
Gli incontri sono stati strutturati in una parte teorica (genesi delle pietre in oggetto e illustrazione della messa in opera nei manufatti) e una visita delle tombe costruite con tali materiali secondo uno specifico itinerario individuato negli spazi della Certosa.
Oggetto della prima visita tecnica, intitolata ” 1900, le tombe del ricordo severo e perpetuo” sono state le rocce magmatiche; l’itinerario seguito ci ha portato al Cinerario (ignoto)- chiostro Chiesa (Mazzanti); in campo ospedali (Nadalini); campo Carducci (Carducci, Barbieri); chiostro IX (Bega, Liporesi, Pozzati-Mazzoleni, Ferro, Maserati); chiostro III (venturi-Carpigiani, Muzzi-Aldrovandi, Tabellini, Berselli, Barbiera-Amenta).
La seconda visita tecnica sulle pietre della Certosa, dedicata alle rocce sedimentarie, poneva l’attenzione su “Le grandi strutture tra ‘800 e ‘900”. L’itinerario, modificato a causa della poggia, è partito dal Cinerario (Galletti) per proseguire lungo il perimetro del chiostro Chiesa (Martelli, colonnato) per arrivare, passando dal chiostro X (colonnato), al chiostro III (colonnato e bancali, gradinata per Galleria degli Angeli, Ranuzzi e Tambroni) e quindi al chiostro VI (Mutti e Fuggi), con uno sguardo al sacrario dei caduti della I guerra mondiale e all’altare dei martiri fascisti nel chiostro VI. Ultima tappa: la tomba di Alfredo Testoni, nel chiostro X.
L’ultimo incontro, dedicato alle pietre metamorfiche, aveva come titolo ”Dal bianco del neoclassico ai verdi del ‘900”: spiegava infatti l’importante ruolo svolto dai minerali nell’aspetto cromatico delle rocce e le influenze di stile e di gusto nel loro impiego. L’itinerario anche questa volta ha avuto inizio dal Cinerario (Ducati) proseguendo nel chiostro della Chiesa (Martelli) fino a campo ospedali (cappella Fabbri), al viale lungo il muro di cinta (Lambertini, Bonora), al campo Carducci (Morandi), al chiostro VI (Falavolti, Modoni), al chiostro IX (Dall’Olmo, Marni, Magli), per finire nella galleria annessa al chiostro VI con la cella Magnani.

Foto dell’incontro: Sandro Cristallini, Francisco Pérez