La Primavera dei Popoli – Risorgimento nazionale ed impegno internazionale in Certosa
Domenica 19 marzo si è svolto il primo incontro del 2023 organizzato dall’AAC in Certosa, in collaborazione con il museo del Risorgimento e condotto da Andrea Spicciarelli e Manuela Capece, storici, che così hanno introdotto questo percorso della memoria:
Il 1848 (meglio conosciuto come l’anno della Primavera dei Popoli, che in Italia si concluse con la caduta della Repubblica Romana) ed in generale il Lungo Ottocento fu caratterizzato non soltanto dal Risorgimento di comunità nazionali quali la greca o l’italiana, ma anche dall’impegno volontario in nome di cause internazionali: dai soldati polacchi combattenti con Napoleone ai volontari per la Grecia nel 1821, dalle camicie rosse inquadrate nell’esercito francese nel 1870-71 agli internazionalisti accorsi nella penisola balcanica pochi anni dopo, dagli stranieri giunti nella penisola affascinati dagli ideali risorgimentali italiani passando per la Crimea ed ancora la Grecia… Nella Certosa di Bologna riposano intellettuali vicini alla causa delle libertà dei popoli oppressi, principi stranieri ricordati attraverso la maestria della scultura ottocentesca o nascosti in luoghi appartati e spesso angusti, molti protagonisti di guerre o spedizioni dimenticate, il cui volontariato è ricordato in commosse epigrafi che questa visita mira a rimembrare.
Le tappe del percorso, molto partecipato, sono state:
Giuseppe Barbanti Brodano (ch. X); Silvio Frugieri (ch. V); Giuseppe Grabinski (ch. III); Filippo Cimatti (ch. V); Principi Teodoro e Michele Galitzin (ch. III); Domenico Santagata e Angelo Masini (Colombario); Domenico Gancia (ch. VII); Paolo Bovi Campeggi (loggiato delle tombe); Giuseppe Galletti, Pietro Pietramellara, Giovanni Livraghi (sala delle tombe), senza trascurare lo scultore Carlo Monari, partecipe culturalmente e politicamente al clima che caratterizza questo percorso e autore di intensi monumenti funebri (sepolcro Minelli nel Colombario), e del Monumento ai Martiri dell’Indipendenza.
Foto dell’incontro: Anna Gambetti, gruppo Arti Visive