Sabato 23 settembre, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, la Certosa ha ospitato il secondo appuntamento di Architettura e restauri, organizzato questa volta in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di
Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
A parlarci di architettura è stato ancora una volta l’architetto e studioso di architettura storica di Bologna Leonardo Marinelli, che grazie alla lunga esperienza lavorativa presso la Soprintendenza ai Monumenti ha una conoscenza approfondita dell’architettura e delle problematiche conservative in Certosa.
L’incontro è iniziato nel Cortile chiesa con una introduzione su storia e struttura dell’antico cimitero certosino, ed è proseguito con un itinerario in direzione dell’Entrata Monumentale/Ingresso Nuovo, che ha permesso di soffermarci sui punti più significativi e scenografici dei progetti del primo Ottocento. Dai
chiostri piu antichi ci siamo così spostati nella zona realizzata grazie all’innovativo impiego del cemento armato, e soffermati davanti all’Ingresso Nuovo, individuando i motivi decorativi che caratterizzano lo stile eclettico, i rivestimenti in pietra artificiale, i nuovi materiali costruttivi. Percorrendo le
architetture del Novecento abbiamo quindi potuto ammirare l’eclettica Galleria annessa al chiostro IX; il celebrativo chiostro VI, dove il monumento-ossario ai caduti della I guerra mondiale e il monumento ai martiri fascisti si inseriscono in uno spazio di precedente progettazione; il Campo Ospedali, con l’articolata “stecca” che separa le strutture più moderne da quelle ottocentesche; il monumento-ossario ai caduti partigiani, dove il cemento armato, da materiale nascosto, diventa a vista.
Lo scultore Marco Marchesini, presente tra il pubblico e fine conoscitore degli artisti del dopoguerra, ha integrato con le sue acute osservazioni questa visita, dedicata alla comprensione degli aspetti innovativi dell’architettura nella Certosa del Novecento, ma anche alle incertezze sulla conservazione dei nuovi
materiali impiegati.
Le foto dell’incontro sono di Teresa Marsala