Con l’incontro Architettura e Restauri di domenica 21 maggio abbiamo continuato l’ esplorazione del Novecento in Certosa.
A parlarcene è stato l’architetto Leonardo Marinelli, studioso di architettura storica di Bologna che, data la passata attività presso la Soprintendenza ai monumenti dell’Emilia Romagna, ha conoscenza diretta dell’architettura della Certosa e dei suoi aspetti conservativi.
L’incontro è iniziato all’esterno dell’Entrata Monumentale (via della Certosa 16), ed ha messo in evidenza l’evoluzione storica degli ingressi al Cimitero, a partire da quello dell’antico convento dei Certosini e dal grandioso progetto di inizio Ottocento di Ercole Gasparini, fino agli ingrandimenti del Novecento con la disposizione attuale.
E’ stata sottolineata l’importanza dell’introduzione di nuovi materiali per la realizzazione dei campi e gallerie del Novecento, sia a livello strutturale (il cemento armato), sia decorativo (la pietra artificiale), come anche l’esteso utilizzo di pietre naturali dal valore fortemente simbolico quali il travertino romano e le pietre del Carso.
L’osservazione delle strutture architettoniche e dei materiali ci ha condotto alla galleria annessa al chiostro IX, nel chiostro VI e all’interno del Sacrario dei Caduti della Grande Guerra, alla “stecca” in travertino che segna il limite tra la parte ottocentesca e Campo Ospedali, al monumento ai Caduti Partigiani, simbolo della Storia recente e di uno stile nuovo.
Le considerazioni finali sono state rivolte ai materiali innovativi utilizzati per realizzare queste parti: più duttili ed economici dei materiali tradizionali, dove privati delle necessarie cure manutentive si sono rivelati purtroppo meno resistenti al passare del tempo di quanto ci si aspettava.
Le foto dell’incontro sono di Francisco Perez, Anna Gambetti, Lucia Vanghi