Dopo l’incontro sulle pietre dei monumenti della Certosa, sabato 18 giugno abbiamo parlato di scultura. Per dare un’idea della grandissima abilità manuale, oltre che inventiva, degli artisti dell’Ottocento, lo scultore Marco Marchesini ha mostrato agli intervenuti alcuni degli attrezzi con i quali sono lavorate le opere della Certosa che tutti ammiriamo e che alcuni soci si impegnano a tenere spolverate. Questi strumenti, già in uso presso gli antichi Egizi, sono gli stessi che hanno permesso a Donatello, Michelangelo, Canova, di realizzare i loro capolavori finché, nel Novecento, sono stati sostituiti da strumenti elettrici.
Il percorso per individuare i segni della lavorazione sulle superfici in marmo scolpite a mano è stato il seguente: tomba Contri, tomba Cocchi, tomba Simoli, tomba Zanichelli, tomba Lorenzini, monumento Bisteghi.
Per osservare anche la statuaria in bronzo ci siamo soffermati sulle tombe Trentini, Riguzzi e Leoni in Campo Carducci.
Foto di F. Perez
Foto di S. Cristallini