La pietra Aurisina nei monumenti di Bologna
In occasione dell’ottava edizione di “Duino&Book Storie di Pietre, di Angeli e di Vini” [link] è stato presentato il video “La pietra Aurisina nei monumenti di Bologna“.
Il video, introdotto da Massimo Romita, Presidente del Gruppo Ermada, vede la partecipazione di Otello Sangiorgi, responsabile del Museo civico del Risorgimento di Bologna, Lucia Vanghi, restauratrice esperta in conservazione preventiva, Associazione Amici della Certosa, Giuseppe Maria Bargossi, Professore Alma Mater – Università di Bologna, Roberto Martorelli, Museo civico del Risorgimento di Bologna. Le riprese video e il montaggio sono a cura di Luca Maria Papi Vecchi, Museo civico del Risorgimento di Bologna.
I resti degli organismi che nel Cretaceo superiore popolavano il mare basso e ricco di vita che si trovava al posto dell’attuale Carso triestino, accumulandosi nei fondali e cementandosi grazie alla calcite, si sono trasformati in rocce calcaree con uno spessore di centinaia di metri.
La città di Bologna è ricca di reperti in Pietra di Aurisina (località del Friuli – Venezia Giulia vicina a Duino, a nord di Trieste, famosa per la nota cava di età romana): le collezioni di marmette lucidate di rocce ornamentali nel Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali e del Museo di Mineralogia dell’Università di Bologna, parecchi reperti e la stele a edicola della famiglia dei Cornelii proveniente da Gavaseto (San Pietro in Casale) nel Museo Archeologico di Bologna, il bacile in Pietra di Aurisina detto “Catino di Pilato” nella Basilica di Santo Stefano, le tre sculture virili che circondano la colonna di sostegno di un’acquasantiera nel Museo Medievale di Bologna, la grande lapide sepolcrale del XV sec. di Geremia Angelelli e il sarcofago in Pietra di Aurisina dell’antiquario Adolfo Borghesani nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna.