Michele Brusa

Mi chiamo Michele Brusa, e sono nato a Bologna 51 anni fa. Ho iniziato a fotografare con la reflex nel 1990, fotografando davvero di tutto con pellicole sia a colori che in bianco e nero, ma soprattutto con diapositive. Non mancano nel mio archivio foto astronomiche di galassie e nebulose, foto di paracadutismo in caduta libera, foto alpinistiche sulle vette più alte d’Europa e, infine, di cimiteri. La fotografia di cimiteri è davvero recente nella mia storia di fotografo: mi sono avvicinato a questo genere solo nel 2017, non sapendo bene a cosa andavo incontro. Dopo qualche giornata passata a fotografare sculture funerarie avvolte nell’ombra, ho iniziato ad appassionarmi ai cimiteri e in particolar modo alla Certosa di Bologna, visto che sono nato e vissuto n questa città. Ho iniziato a trovare piacevole immergermi nella quiete e silenzio di questi posti, osservando i giochi di luci e di ombre che si andavano a formare sulle statue consumate dal tempo. La successiva passione per le piccole storie che si trovano nei cimiteri è arrivata di conseguenza. La conclusione a cui sono arrivato dopo tutto questo è una sola: occorre sfatare il mito che i cimiteri siano luoghi brutti o da evitare. Sono in realtà luoghi ricchissimi di sculture che non hanno nulla da invidiare a quelle presenti nei musei e, quindi, molto interessanti da studiare e fotografare.